2014-05-19

Pavia. Ultimi fuochi di una scialba campagna elettorale. Cuperlo in campo per il PD

Aderendo all'invito di un sindacalista pavese in servizio attivo offeso per la definizione di "sotterranei" data da me alla sala congressi della Camera del Lavoro di Pavia ci "ho fatto un giro", come mi chiedeva lui, in occasione dell'arrivo in città di Cuperlo a sostegno della campagna elettorale di De Paoli.
Concordo. La sala, ristrutturata, è migliorata. Più colorata e meno tetra che in passato, ai tempi della mia fin troppo intensa frequentazione.
Ho rivisto vecchie conoscenze e qualche amico, valutando con una certa tristezza l'età avanzata dei partecipanti al comizietto elettorale di Cuperlo (tranne davvero poche new entry come il sindacalista, nonché consigliere comunale).
Per lo più persone che non avevano certo bisogno di essere convinte a votare PD.
Confesso di essere stato tentato anche da una certa curiosità per Cuperlo. Cosa può spingere uomini e donne intelligenti, per molti dei quali nutro rispetto, a sostenerlo tanto convintamente?
Cuperlo è un politico perbenino, da salotto buono, una specie di Montezemolo in quarto, abito scuro, cravatta, capello curato, tono soft.
È arrivato con il suo compitino e lo ha snocciolato lì da bravo scolaretto raccogliendo qualche applauso nei passaggi più scontati, vantandosi pure "di non essere uno che buca il video".
Peccato che nei tre quarti d'ora del suo piccolo show non abbia detto una cosa che fosse una degna di nota.
Assenza totale di autocritica. Tutta le responsabilità di quanto è successo in Italia negli ultimi anni lo ha tranquillamente addossate agli altri, quasi che il suo partito fosse sempre stato all'opposizione e immacolato.
Una lettura della "crisi" disarmante per povertà analitica venata di un pietismo d'accatto, di stampo cattolico (non si è neppure risparmiato un richiamo a Maritain) per i più socialmente sfortunati.
Anche quando, concessione alla moda, ha citato Keynes lo ha fatto scordando come abbia funzionato in certi casi e non in altri, senza aggiungere che lo stesso barone di Tilton aveva messo in guardia dal pensare che la sua fosse una medicina miracolosa buona per tutti gli usi.
Parlando con accorata doglianza della caduta del Pil si è ben guardato dall'accennare alla follia di un Pil che dovrebbe crescere all'infinito, lamentando solo che in Italia non si costruiscano più tante belle automobiline e vespette come un tempo.
Non un cenno alle ragioni per le quali Grillo riempie le piazze oltre ogni dire mescolando indubbie verità ad immense cazzate, mentre lui, pure già in lizza per diventare segretario nazionale, si ritrova con una manciata di persone un po' vintage - e mi ci metto pure io! - e quadri sindacali o di partito in una saletta confederale (per quanto ristrutturata).
Nulla sul fatto che il PD sarebbe ormai fuori gioco completamente se non avesse trovato sulla sua strada un "salvatore" tipo Renzi capace di sparare bubbole accompagnandole con una manciata di euro per un elettorato disperato (e questo silenzio è comprensibile considerando che avrebbe potuto essere Cuperlo stesso l'affossatore definitivo del PD se Renzi non l'avesse spazzato via).
Niente sulla malapolitica pavese, sulla 'ndrangheta, sulle slot, sulla passata disastrosa amministrazione comunale targata PD il cui influente vicesindaco è finito da poco in manette e che ha spalancato le porte all'attuale sindaco uscente berluschino, "il più amato d'Italia" [sic!] a dar retta alle cronache.
Si è soltanto detto fiducioso che il povero De Paoli (la cui unica colpa è quella di "essersi fatto tirare da mezzo") una volta eletto saprà conoscere uno per uno i problemi dei singoli cittadini pavesi e risolverli.
Silenzio tombale infine sull'Europa e problemi connessi.
Un tempo "seguiva dibattito", ma ora tutti in piedi e a casa ché si sono fatte quasi le otto ed è ora di cena.
Non prima però di essersi pigiati deferenti intorno al grande oratore venuto dalla capitale per un complimentoso salutino.

PS
Speriamo che venerdì 23 marzo alla sala San Martino di Tours per la chiusura della campagna elettorale di "Insieme per Pavia" l'atmosfera sia un po' più frizzante.
Confido per questo nel mio amico Bolis.

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