2010-02-09

Sicilia 2001: 61 a 0

Forattini, greve come sempre, ricicla sé stesso in occasione della sconfitta della sinistra nelle elezioni siciliane del 2007)

Ricordate le elezioni politiche del 2001? Il centrodestra totalizzò 61 seggi in Sicilia (facendo eleggere fin anche Bobo Craxi in quel di Trapani!)[sic!]
Ora io non so se Berlusconi sia mafioso, come urlava Umberto Bossi prima di allearsi con lui. Non so neppure se lo siano Dell'Utri o altri già condannati o inquisiti sia di destra che di sinistra. Attenendosi al criterio che l'operato e le sentenze della magistratura vanno rispettate è certo che i nostri uomini politici e amministratori della cosa pubblica - ma anche imprenditori e banchieri - danno una ben deprimente immagine dello stato in cui versa l'Italia. A sentire certi inquirenti di spicco che da anni vivono sotto scorta per le indagini che conducono, la criminalità in commistione con la politica non solo è prospera nel sud, ma ormai è dilagata anche al centro e nord dove ha messo solide radici e non manca d'infettare, come una inarrestabile metastasi, il resto d'Europa.
I magistrati sbagliano? Certo che sì e non sono mancati nella nostra storia neppure i collusi con criminali e/o politici. In quanto poteri forti registrano spesso al loro interno devianze anche estremamente pericolose. Per questo i pensatori politici liberali, da Montesquieu in poi, hanno ideato la separazione dei poteri tanto avversata da tutti coloro che vogliono governare al di fuori e al di sopra delle leggi.
Là dove però la volontà popolare è fortemente condizionata da una gerarchia dominante che controlla ferocemente il territorio, il gioco delle parti tra i vari poteri è di fatto vanificato. La Sicilia ne è un buon esempio. Difficilmente è possibile sottrarsi all'influenza di chi da sempre, in un modo o in un altro, gestisce il potere. E allora la democrazia resta un concetto vago, scarsamente compreso e ancor meno praticato. Coloro i quali tentano di sottrarsi allo stato di cose esistente o semplicemente cercano di fare il loro dovere come amministratori, magistrati e forze dell'ordine rischiano la pelle. In queste condizioni anche il voto popolare è una variabile dipendente dai detentori dell'unico, centralizzato, potere reale. Il colore politico dei governanti conta poco.
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