2009-12-07

25 aprile, girotondi, no Berlusconi day. C'ero anch'io

(cliccare sull'immagine per ingrandirla)

25 aprile 1994

Ad un mese dalla vittoria del Polo berlusconiano nelle elezioni politiche 300.000 persone sfilano a Milano per ricordare, insieme alla liberazione dal nazi-fascismo, l'inaccettabilità di un governo tanto sbilanciato a destra.
L’appello per il corteo è stato lanciato da il Manifesto ed è una vera sorpresa veder sfilare quel mare di gente sotto un diluvio memorabile.
È l'ultimo 25 aprile "politico".
«Che Liberazione» c'era scritto sugli striscioni. L'appuntamento con la memoria, attualizzato e politicizzato dal popolo della sinistra sotto una pioggia fitta e incessante, cercava di esorcizzare la (prima) vittoria di Berlusconi e scendeva in piazza per testimoniare l'anima popolare, democratica, antifascista del paese.


14 settembre 2002. I girotondini. All'apice del movimento viene indetta a Roma "Una festa di protesta". La partecipazione è enorme. Dal palco parlano Nanni Moretti, don Luigi Ciotti, Rita Borsellino, Gino Strada, Federico Orlando, Paolo Flores D'Arcais, Furio Colombo, Francesco Pardi, Vittorio Foa, con la partecipazione di numerosi artisti. Sono personaggi legati alla sinistra più tradizionale, che però non ne possono più dei loro impresentabili dirigenti.

5 dicembre 2009
. No Berlusconi Day.
Per la prima volta il popolo della rete si autoconvoca virando da entità virtuale a movimento reale. Centinaia di migliaia di persone, orfane di una condivisa
e riconosciuta rappresentanza politica, sciamano per le vie della capitale chiedendo le dimissioni di Berlusconi. Non mancano gli aderenti a organizzazioni e partiti, ma il nocciolo viola dei manifestanti è una generazione nuova con un approccio culturalmente diverso alla comunicazione e alla realtà, ancora largamente incompreso dall'impreparato etablishment nostrano.
Tra gli interventi sul palco, particolarmente intenso quello di un emozionato Salvatore Borsellino, fratello di Rita e del giudice ucciso dalla mafia insieme alla sua scorta.


Ebbene si, sono uno dei soliti noti recidivi.
Non potevo mancare l'appuntamento romano, tanto diverso dai precedenti.
Lo so benissimo, questa manifestazione sarà inutile esattamente come le altre. Il penoso teatrino della politica italiana continuerà come prima, sordo al richiamo di tanti cittadini assolutamente nauseati dai guitti che occupano salotti televisivi e palazzi del potere, sostenuti da scodinzolanti giornalisti.
Forte di un consenso estorto con la menzogna ad un popolo sempre più disinformato dai tradizionali strumenti di comunicazione, Berlusconi e soci continueranno a distruggere l'Italia, complice una opposizione inesistente ed incapace di elaborare una qualsivoglia credibile linea politica alternativa.
Quanti amici, altrettanto disgustati, se ne strafottono ormai di tutto e di tutti occupandosi solamente della sempre più pesante quotidianità! Come dar loro torto? Io stesso faccio ben poco per cambiare le cose, a parte sfogarmi quasi ogni giorno sulle mie inutili note.
Tuttavia il vedere molti giovani entusiasti buttarsi a capofitto per organizzare questo evento - così lontano dai riti del passato - e il successo ottenuto - mi fa pensare che ci sia ancora, non dico tanto, ma almeno un dieci, quindici per cento della popolazione che non ci sta.
Se non altro per pura testimonianza sono con loro.
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