2009-07-29

Va a da via ’l cü. Traduca prof

Giorgio Gaber - Canzone dell'appartenenza

Non riesco a prenderli sul serio. So che è sbagliato, ma non ci riesco. Eppure sono pericolosi. Tanto quanto qualsiasi dittatura. Non prendendola sul serio si rischia di finire nei campi di concentramento.
Roberto Cotroneo, in questo d'accordo con Toni Negri, scrive che la lega è antistorica e, alla lunga, perdente. Oggi nel suo articolo L'idiozia leghista dice che la Lega Nord non può essere un partito di governo perché ha posizioni esasperanti ed antistoriche.
Così a prima vista mi sento di sottoscrivere in pieno sia Negri che Cotroneo, ma ripensandoci meglio mi viene qualche dubbio. La Lega, come tutti i separatismi, fa leva su un malinteso sentimento d'appartenenza radicato nel territorio e fortemente condiviso dalla sub cultura alla quale si riferisce. Piaccia o non piaccia, partito di governo la Lega è e resterà, almeno fino a quando ci sarà Berlusconi. Anche gli alleati non consenzienti hanno chiaramente paura a contrapporsi alle insultanti bravate leghiste. Chi vive in certe zone del nord sa come molti giovani, pure quelli più acculturati, siano sostanzialmente in accordo con i leghisti che governano le istituzioni locali. Sarà pure un trend antistorico, ma tant'è. Vero che finirà, come tutte le cose, ma quando? C'è anche il rischio opposto: che sia il pensiero leghista, non troppo dissimile da qualsiasi integralismo culturale politico e/o religioso, a infettare modi di pensare più aperti. Non la vedo bene.
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