2009-04-05

Berlusconi, Brunetta, Epifani, Franceschini e... la piazza

Che importa quanti erano? Erano tanti quanti mai altri partiti o sindacati riuscirebbero a portare in piazza.

Epifani chiede un tavolo "Il governo tratti con noi"
Berlusconi risponde "Si, glielo do sulla testa"
Brunetta "La manifestazione? Una scampagnata!" (Il povero ometto però non ha le idee troppo chiare visto che considera quelli dei conservatori e sé stesso un riformatore quasi rivoluzionario!)
Franceschini partecipa "Non contro gli altri sindacati" (Ma perché mai visto che i sindacati guidati da personaggi inqualificabili come Bonanni e Angeletti sono "gialli" fiancheggiatori governativi e, da soli, se lo sognano di riempire il Circo Massimo!)

I milioni di lavoratori confluiti a Roma, in questa come in altre occasioni, sono l'unica sinistra rimasta in Italia. L'unica sinistra politicamente schierata contro la destra guidata da un ducetto da operetta - non per questo meno pericoloso - che fa ridere il mondo. Fa bene ogni tanto contarsi uscendo dalla solitudine. Di ciò occorre essere grati alla capacità organizzativa della CGIL. Tuttavia Epifani, Franceschini e gli altri del Partito Democratico non scaldano i cuori di queste persone che ben sanno quanto siano inadeguati a guidare qualsiasi cambiamento significativo.
Purtroppo l'Italia è un paese vecchio e moderato quando non apertamente reazionario. Non sembra esserci spazio per il rinnovamento. Dunque non resta che fischiare il nome del capo del governo testimoniando ancora l'esistenza di speranze genuinamente popolari - anche se minoritarie - attualmente prive di rappresentanza.
Questi pacifici manifestanti - tanti - che hanno invaso Roma non spaventano certo come quelli - pochi - che nello stesso giorno hanno devastato altre città d'Europa. Da sempre a fianco di movimenti pacifici, mossi dal bisogno di protestare contro condizioni di vita e di lavoro sempre più insostenibili, si aggregano gruppuscoli violenti convinti della necessità di azioni di guerriglia urbana.
"Vanno isolati!"
Si, certo, ma che fare quando chi comanda scatena indiscriminatamente la polizia - ricordate Genova! - e il tavolo delle trattative te lo vuole dare in testa?

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