2007-08-15

La storia di Jack & Rose

locandinaTHE BALLAD OF JACK & ROSE (2005)
Durata 111
Origine USA
Genere DRAMMATICO
Specifiche tecniche ARRIFLEX SUPER 16
GONFIATO A 35 MM, 1:1.85
Distribuzione EAGLE PICTURES
Regia: Rebecca Miller
Attori:
Daniel Day-Lewis (Jack)
Catherine Keener (Kathleen)
Camilla Belle (Rose)
Paul Dano (Thaddius)

Jack è un ex hippy al tramonto, malato di cuore ed amaramente legato ad un passato fallimentare. Vive con la figlia Rose tra le rovine della comune da lui fondata su un'isola al largo della costa americana. Se ne sono andati tutti da un pezzo. Padre e figlia, soli, tessono un rapporto affettivamente intenso, fuori dal mondo. Ma la speculazione edilizia non risparmia nulla e le ruspe entrano nell'angolo remoto dove Jack attende una morte imminente. La patetica lotta di Jack contro le villette prefabbricate s'intreccia con la confusa coscienza che qualcosa non va nell'unione simbiotica con la figlia adolescente. Pertanto tenta l'esperimento d'inglobare nella sua esistenza la compagna di amori occasionali e i suoi due figli. La coabitazione inevitabilmente si rivela un disastro. La giovane Rose trova il modo di punire il padre che finisce per liberarsi della convivente tentando di ristabilire la situazione precedente. Però Jack non regge al rischio sentimentale al quale sa di sottoporre sé stesso e la figlia...

Film interessante giocato sullo svanimento di sogni troppo grandi per poter essere realizzati. La sconfitta individuale è emblematica. Parte di una generazione ha provato a ribaltare i valori dominanti senza riuscirci, un'altra parte, rappresentata dall'imprenditore edile, costruisce "il futuro" saldamente piantato nelle convenzioni del passato. Purtroppo ridondanze stilistiche, ritmi incerti ed inquadrature discutibili non sono totalmente compensate dalla bravura interpretativa di Daniel Day-Lewis.

2007-08-05

Sarabanda

Saraband
Anno 2003
Durata 120'
Origine Svezia
Genere Drammatico, Film TV

Regia Ingmar Bergman
Attori Liv Ullmann (Marianne), Erland Josephson (Johan), Börje Ahlstedt, (Henrik), Julia Dufvenius (Karin)

Ultimo film di Bergman e, volendo, a trent'anni di distanza, sequel di Scene da un matrimonio. Stessi protagonisti, stessa scansione in scene numerate, prevalenza assoluta della parola, del gesto, del comportamento in una sequenza quasi ininterrotta di primi piani e piani ravvicinati.
Marianne, avvocato matrimonialista ultra sessantenne, senza una ragione apparente va a trovare l'ex-marito Johan che, ormai quasi novantenne, vive solo, caustico e amareggiato, in una grande casa tra i boschi. Nonostante abbiano perso i contatti da decenni il passato torna, doloroso, benché stemperato nelle pieghe del tempo. I due ritrovano complicità e incompatibilità lontane. Collaterale ed emblematico si dipana il dramma di Henrik, primo figlio di Jhoan, più o meno coetaneo a Marianne, alle prese con un lutto non elaborato per la morte dell'amatissima moglie e l'amore morboso per Karin, figlia diciannovenne in procinto di sganciarsi dall'opprimente tutela paterna. I temi sono consueti: la complessità dell'amore, l'incombenza della morte, la fragilità del rapporto di coppia, l'ambivalenza della relazione padri e figli, giocata tra odio e dipendenza affettiva, la basilare solitudine esistenziale. Bergman è il geniale bugiardo di sempre, un burattinaio che manipola eventi e personaggi in modo tale da lasciare spazio a verità soltanto transitorie. L'essenza della realtà.
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