2006-04-10

Perdenti

prodi-berlusconiFra qualche ora sapremo chi ce l'ha fatta e chi no. Subito cambierà poco nella vita dei più, comunque. In futuro un po' di differenza speriamo ci sia altrimenti perché votare? Almeno la speranza di ridimensionare la razza dominante dei caimani lasciatecela.
Questo è il momento per usare la palla di vetro: esercizio sempre pericoloso. La mia generazione è così abituata a perdere che non si esalta nemmeno nella prospettiva della vittoria. C'è chi è vincente dentro come c'è chi è bastardo dentro. Noi, coglioni, siamo perdenti per definizione. Dunque, ci aspettiamo la sconfitta incrociando le dita. Posso dirlo tranquillamente perché, non essendo candidato a niente, non ho alcun obbligo d'ottimismo. Più dolce sarà essere smentito.
Questa Italia mi piace poco. Metà degli italiani sono di destra. Il fatto resta. Quelli di sinistra poi non è che siano necessariamente migliori. Destra e sinistra non sono da tempo categorie qualificanti dell'essere. Ormai abbiamo mentalità trasversali nel bene e nel male. La maggioranza degli italiani è sicuramente meglio di chi li rappresenta, indipendentemente dagli schieramenti, ma conta poco. Se vincerà l'Unione esulterò moderatamente. La posta in gioco, governare un paese economicamente disastrato, non è allettante. In fondo tanto accanimento nella contesa sembra esagerato. Anche Salvati scrive oggi sul Corriere "Non riesco a capire i motivi per i quali centrodestra e centrosinistra si siano combattuti con tanta violenza nella campagna elettorale appena conclusa, essendo il premio in palio così poco attraente" e ne spiega le ragioni corriere.it
Certo: mandare a casa chi ha fatto solamente i propri interessi abbagliandoci con incredibili promesse, ovviamente non mantenute, sarebbe una bella soddisfazione. Per il resto si vedrà.
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