2005-07-30

Alla RAI la coppa... del nonno

RAI_vialemazziniMediaset si e' aggiudicata i diritti tv per il calcio di serie A in chiaro, con un'offerta di 61.569.000 euro.

Sono stati assegnati alla Rai i diritti tv in chiaro e radio di Coppa Italia, con un'offerta di 26 milioni di euro, all'apertura delle buste oggi in Lega, a
Milano.

La Rai si e' aggiudicata i diritti radiofonici della serie A fino al 2008 per 2 milioni di euro a stagione. E' quanto ha comunicato la Lega Calcio "a procedura di invito chiusa e per l'effetto di trattativa privata".

"La Rai ha fatto la scelta strategica di non partecipare a un'asta [ndr: se è così com'è che ha sborsato quasi la metà di quello che ha tirato fuori Berlusconi per tutto il resto che conta per aggiudicarsi la sola Coppa Italia della quale non frega niente a nessuno?] che impedisce di fare i programmi che finora sono stati offerti al pubblico" ha detto il responsabile delle acquisizioni, Antonio Marano. In tutte e cinque le offerte presentate dalla Tv di Stato e' stata inoltre inserita una lettera in cui la Rai spiega che si riserva di adire a vie legali per invalidare l'asta.

Questo il comunicato su RAInews per la verità poco chiaro. In definitiva la Rai non ha neppure partecipato all'asta e lo staff Mediaset del presidente del consiglio gongola.
Il compenso un "comunista" di ferro come Petruccioli andrà a presiedere la Rai. Chissà quali benefici ne avremo tutti! (Per la serie "continuiamo a farci del male")

2005-07-28

Morto Cesare Cases

Cesare CasesA 85 anni è scomparso Cesare Cases, un maestro.
In una breve autobiografia scrive di dè:
"Sono sempre scisso tra tentazioni estremistiche, di gran lunga prevalenti, perché non è chi non veda che il mondo ha bisogno di essere radicalmente riformato, e controspinte conformistiche, quando giudico l'impresa disperata. Non essendo cattolico come lo era a suo modo Brecht, non posso tenere i piedi in entrambe le staffe"

[...] Cases era legato alla realtà e appassionatamente schierato contro le tendenze dominanti. Al tempo della caduta del muro di Berlino e dell'unificazione tedesca, la sua fu una delle poche voci critiche, cioè dubbiose, fuori dal coro entusiastico globale. Cesare moderava gli entusiasmi anche legittimi, interrogandosi con qualche angoscia sul futuro della Germania, dove finché ha potuto camminare si è sempre recato per passeggiare nella solitudine dei boschi. Qualcuno criticò l'ebreo settentenne per il suo flash back sulla «Grande Germania» e l'avversione alla «santificazione del dio mercato». Il dubbio era (è) un'eresia. Dunque, chi non si accontentava di gioire per la liberazione dal giogo stalinista e si arrovellava su futuro e utopia era pazzo. Peggio, stalinista. Sull'unificazione tedesca, il 3 ottobre del `90 Cases scrisse un lucidissimo editoriale sul manifesto che iniziava così: «Per essere il più impopolare possibile bisognerà cominciare con il nazismo...». Il titolo era un inno al dubbio, cioè alla ragione: «C'è da aver paura?». Questo giornale è orgoglioso di averlo avuto tra i suoi collaboratori. Un collaboratore speciale, un intellettuale vero a cui potevi chiedere un'opinione su tutto, dalla Fiat alla Palestina, dal Pci ad Adorno. Ce ne vorrebbero molti di collaboratori così.

Loris Campetti il manifesto.it

2005-07-27

Il miscredente clericale

Vauro vignetta il manifesto''E' uno scontro è sicuro ma tra una civiltà e una non-civiltà. Sarebbe troppo gratificante definirla una civiltà, quella''. Così il ministro per le riforme istituzionali Roberto Calderoli ha risposto alle domande dei cronisti a Montecitorio che gli chiedevano se condivideva l'opinione espressa dal presidente del Senato Marcello Pera sullo scontro di civiltà tra Islam e Occidente. (AGE) NUN

Non stiamo neppure più a commentare le "amenità" di un simile "ministro" della nostra repubblica. In quanto a Pera ecco un bell'esempio della sua coerenza.

"Marcello Pera ritiene che la nuova Costituzione dell'Unione Europea debba essere ispirata ai valori della laicità. In un'intervista che verrà pubblicata sul prossimo numero dell'Espresso, il presidente del Senato racconta la sua infanzia e sottolinea di non essere mai stato religioso: 'Non ho mai cominciato. Nonostante i rosari, sono sempre stato un non credente... Non dobbiamo infilare Dio nella Costituzione europea o inseguire su tutto le posizioni della Chiesa. Da quando non c'è più la Democrazia Cristiana, che era un grande partito laico, vedo troppi politici che cercano in tutti i modi di lusingare un eventuale elettorato cattolico'..." (Ansa, 28 novembre 2002).

"In Europa c'è una congiura anti-cristiana, un pregiudizio molto diffuso. L'Europa, non riconoscendo le sue comuni radici cristiane nella sua Costituzione, ha perso una straordinaria occasione di definire se stessa e di darsi un'anima. Tutti gli europei dovrebbero dirsi cristiani" (Marcello Pera, la Repubblica, 31 ottobre 2004)

repubblica.it Cartacanta di Marco Travaglio

2005-07-26

La raccomandata viaggia online

Il servizio, attivo da oggi, nasce dalla collaborazione con Microsoft. La lettera viene poi consegnata al destinatario con mezzi tradizionali
ROMA. La raccomandata viaggia online. Arriva a destinazione con un click da casa o dall’ufficio la nuova raccomandata elettronica, presentata a Roma da Poste italiane. La missiva viene poi consegnata con i mezzi tradizionali. Al servizio che nasce da un’intesa con Microsoft, si accede dal sito di Poste italiane dopo aver scaricato gratuitamente il programma applicativo. Poste Italiane provvederà alla conferma della data e dell’ora di accettazione, alla stampa, all’imbustamento e alla consegna, con i tempi e le modalità della tradizionale posta raccomandata cartacea. La ricevuta della spedizione sarà inviata all’indirizzo di posta elettronica “postemail”, offerto gratuitamente ai clienti. Presto il servizio potrebbe essere esteso a dispositivi mobili quali, per esempio, telefoni cellulari, smartphone e palmari.Il costo dell’operazione è di 3,50 euro fino a 20 grammi, che corrisponde a 3 pagine formato A4. Si può anche optare per l’invio dell’avviso di ricevimento con posta ordinaria (3,90 euro) o prioritaria (4,10 euro). Da 21 a 100 grammi, quindi da 4 a 18 pagine, il prezzo aumenta di un euro. «Grazie al sistema Epm, Electronical postal mark - spiega Marco Comastri, amministratore delegato di Microsoft Italia – i dati sono bloccati e la raccomandata ha valore legale, come quella tradizionale». È anche possibile inviare raccomandate ai titolari di caselle postali. Il testo della raccomandata può essere inserito scrivendo direttamente on line o allegando un file della dimensione massima di tre megabyte. Il pagamento può essere effettuato on line tramite carta di credito o con la card postepay.La ricevuta arriva in posta elettronica nella casella “postemail”. Lo stesso documento può essere inviato a più destinatari con una sola operazione. Il servizio è disponibile tutti i giorni, 24 ore su 24.«L'investimento di Poste in questo progetto - dice Massimo Sarmi, amministratore delegato di Poste italiane - è relativamente modesto». Sarmi ha anche ricordato che il piano strategico 2006-2008, approvato ieri, prevede investimenti per i prossimi tre anni per 750 milioni di euro, in gran parte destinati proprio alle tecnologie e all’Information technology. Per il futuro la nuova frontiera è rappresentata dai telegrammi e da tutti gli altri servizi postali online.
ilsole24ore.com

2005-07-24

Wi-Max?

il senza fili diventa super
un'antenna per web, tv e telefono

Cos'è il Wi-Max e cosa si fa con esso? Il sistema è un'evoluzione del "Wi-Fi", la tecnologia wireless che consente oggi di collegarsi a Internet con il proprio computer portatile all'interno di aree delimitate (tipicamente un ufficio o un'abitazione) senza dover connettere fisicamente l'apparecchio ad un modem: la trasmissione avviene attraverso onde radio. Il Wi-Max ha esteso la distanza nella quale è possibile connettersi "senza fili" ad Internet (fino a 50 km, ma con pochi ripetitori si può raggiungere qualunque località), ma soprattutto ne ha esteso la velocità di trasmissione (teoricamente fino a 7,5 volte quella attualmente disponibile su fibra ottica) e la larghezza di banda, cioè lo "spazio virtuale" su cui possono viaggiare le informazioni. Il tutto, però, ad un costo irrisorio rispetto ai tradizionali sistemi.
Una rivoluzione a basso costo (un millesimo e forse anche di più) rispetto alla tradizionale comunicazione via telefonia cellulare, uno standard mondiale che entro il 2007 porterà questo sistema anche sui veicoli in movimento, nei telefonini di nuova generazione, sui computer portatili e sui palmari e che arriverà anche nelle abitazioni private fornendo, contemporaneamente e senza problemi di sovrapposizioni o di saturazione, Internet, video, voce e trasmissione dati senza dipendere da cavi, doppini telefonici, fibre ottiche e gestori unici di telefonia fissa.
repubblica.it

Sparare alla testa

Caravaggio, Testa di medusa
Innocente l'uomo ucciso a Londra

La polizia ha freddato un elettricista brasiliano di 27 anni. «Sparare alla testa - spiegano i vertici di Scotland Yard, che hanno ammesso il tragico errore - è l’unico modo per annientare i centri nervosi del bersaglio, e impedire così che il kamikaze azioni il detonatore». Un modus operandi studiato in Israele, dopo decenni di stragi sanguinose, ai danni di persone inermi.
lastampa.it

2005-07-23

STRAGE A SHARM-EL-SHEIKH

bombaDalle bombette alle bombe.
Un centinaio di morti e circa duecento feriti nella località turistica. Tra le vittime una cinquantina di egiziani. Il terrorismo non conosce confini e nazionalità. Fare esplodere bombe in mezzo alla folla non è impresa difficile. Difficile è comprendere la mentalità degli attentatori e i fini di chi li manovra come carne da macello. Difficile è fermare una spirale che si autoalimenta del suo stesso odio e della sua stessa violenza.

2005-07-22

Attentati falliti

vignetta di Vauro, il manifesto.it[...] Quello che sta avvenendo nella Londra bersagliata dai kamikaze e dalle bombe islamiche, è di fatto la resa agli integralisti e ai terroristi. Il multiculturalismo prima ha lasciato fare ai barbuti della fatwa e della sharia, poi ha partorito il mostro del terrorismo suicida. Sono due facce della stessa medaglia.
Magdi Allam
la repubblica.it

Così conclude il suo articolo Magdi Allam e se da una parte viena da dargli ragione, dall'altra si percepisce che ha torto perché, a suo modo, cade nel medesimo integralismo che sembra paventare e con il quale non vorrebbe alcuna trattativa. Manca di quel pragmatismo che non fa certo difetto a Blair. Del resto la realtà è quella che è e, bene o male, bisogna farci i conti.
Fortunatamente questa di Londra è stata una "bombetta". Nessuna nuova strage, grazie a Dio o Allah o a chi pare a voi. Un caso? Un avvertimento "guardate che possiamo colpirvi quando vogliamo"? Come se gia non lo sapessimo. Come se le decine di morti giornalieri in Iraq, paese occupato militarmente, non fossero lì a testimoniarlo. Altroché normalizzazione! I giornali oggi sono pieni di questo nuovo tentativo di massacro. Molto meno si parla dei massacri veri, quotidiani, là dove avvengono. Il mondo continua ad essere eurocentrico anche se l'impero è in mano agli americani. Loro ne decidono le sorti, ma il brodo culturale di riferimento resta qui. Non si preoccupi Magdi: dei barbuti islamici e delle loro fatwe e sharie ce ne facciamo un baffo anche se apparentemente scendiamo a patti. Il problema è che ce ne facciamo un baffo anche delle nostre tradizioni legislative. L'inasprimento delle misure repressive fa il gioco del terrorismo fondamentalista e favorisce il reclutamento di altri "ragazzi di Leeds". Lo sappiamo bene (vedi La normalità in pericolo di Sergio Romano sul corrire.it di oggi), ma la tentazione di risolvere tutto con la limitazione della libertà è troppo forte.

2005-07-21

La spallata finale

vignetta Giannelli corriere.italla giustizia

di CURZIO MALTESE

La riforma della giustizia, approvata a colpi di fiducia, è in pratica l'atto finale della legislatura. Una stagione di potere che si chiude com'era cominciata, all'insegna degli interessi personali e delle ossessioni di Berlusconi, anzitutto la vendetta sulla magistratura indipendente. I conti sono presto fatti. Come ha scritto Eugenio Scalfari la data più probabile per il voto è la prima o seconda domenica di aprile 2006, che significa sciogliere il Parlamento a metà febbraio. Appena il tempo di tornare dalle vacanze, presentare una finta finanziaria elettorale ed è subito voto. Per la verità è molto probabile che questa maggioranza trovi anche il modo, il tempo e la faccia di far passare la legge salva-Previti, ultimo tassello di una controriforma che restaura nell'Italia del Duemila alcuni suggestivi principi di giustizia medievale. [...]
repubblica.it

La nuova mecca della fotografia è online

Reverend Rollin Heber Neale, ca. 1850. Gift of Alden Scott Boyer. George Eastman HouseUna nuova, straordinaria risorsa per la storia della fotografia arriva su Internet: in un database liberamente consultabile, gli scatti che hanno segnato la nostra storia
NEW YORK - Per gli appassionati si tratta davvero di una buona notizia: due importanti musei americani di fotografia hanno unito le loro forze per intraprendere un ambizioso progetto web: un sito in cui unire e rendere accessibili gratuitamente le loro sterminate e pregiatissime collezioni. L’alleanza tra la George Eastman House di Rochester, il più antico e ricco museo di fotografia degli Stati Uniti, e l’International Centre of Photograpy, istituto giovane e dinamico con sede a New York, risale al 1999. Solo adesso però è uscito il sito che ospiterà le loro collezioni, Photomuse, ancora in fase di test con circa 1.600 fotografie in database e in continuo aggiornamento. I due musei prevedono che nell’autunno 2006 le foto presenti online saranno 200 mila, e stanno stringendo accordi con fotografi contemporanei e fondazioni per garantirsi un continuo flusso di materiale anche negli anni seguenti. Il lavoro è costato fino ad oggi 800 mila dollari
SCATTI CELEBRI - La Eastman House con i suoi 400 mila pezzi tra foto e negativi, conserva memoria della storia della fotografia a partire dalla sua invenzione e può vantare nomi quali Ansel Adams, Robert Capa, Alfred Stieglitz e Lazlo Moholy-Nagy. In pratica, riversando il suo tesoro sul web renderà accessibili alcune tra le immagini più famose al mondo: per farsene un’idea si può vedere la piccola photogallery pubblicata dal New York Times . La maggior parte delle foto sono disponibili in un formato di media grandezza (circa 300 pixel di lunghezza), ma Edward Earle, direttore dell’archivio informatico dell’ ICP, prevede di caricare sul sito anche immagini ad alta risoluzione, sempre ad accesso libero
UN SITO DINAMICO – Moderna e dinamica è anche la struttura che i due istituti hanno dato al sito, che si candida a diventare una vera mecca per fotografi, studiosi e storici dell’arte di tutto il mondo. Il database di immagini si può consultare per autore o per parola chiave. Compaiono le fotografie in miniatura, che si possono ingrandire con un click. Ma il servizio non si ferma qui: ogni scatto, oltre alle informazioni tecniche e archivistiche di rito, è corredato da un link a un’esaustiva cronologia di storia della fotografia e alla biografia dell’autore. Inoltre - ed è l’elemento più innovativo - dà al visitatore la possibilità di lasciare un commento all’immagine e di leggere quelli degli altri internauti. Una sezione a parte è invece dedicata alla didattica, con suggerimenti per gli insegnanti, percorsi guidati e lezioni per introdurre gli allievi delle scuole medie all’argomento.
Francesca Martino
corriere.it

2005-07-20

Oceani come aceto

tempestaUn rapporto della Royal Society. L’anidride carbonica si scioglie nell’acqua

I gas serra avvelenano gli oceani

«Aumenta l’acidità, vita a rischio. Il livello crescerà del 300% in questo secolo». I primi danni a plancton e coralli
Ecosistema minacciato
Gli oceani come l’aceto: acidi e urticanti, non solo per la nostra pelle, ma soprattutto per le piante e per gli animali che ci vivono. E’ questa la sorte riservata al «Pianeta Acqua» se continuerà l’impennata delle concentrazioni di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera. L’acidificazione degli oceani, infatti, è un effetto collaterale dell’aumento dei gas serra in atmosfera, un altro di quei grandi cambiamenti globali provocati dall’uomo che finora era stato preso sottogamba. [...]
corriere.it

2005-07-17

La pillola del giorno dopo

pillola giorno doponon scoraggia le precauzioni

La disponibilità della pillola in farmacia non ha effetto sull'uso dei preservativi

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista "British Medical Journal", l'arrivo della "pillola del giorno dopo" in farmacia non ha incoraggiato i consumatori a condurre un comportamento sessuale meno sicuro come invece temevano molti oppositori. Alcuni gruppi, infatti, sostenevano che sarebbero aumentate le abitudini rischiose e le infezioni trasmesse sessualmente. I ricercatori dell'Imperial College di Londra non hanno però osservato grandi cambiamenti nell'uso dei preservativi dopo il gennaio 2001, quando la pillola del giorno dopo è stata messa in vendita liberamente in Gran Bretagna. In precedenza, poteva essere soltanto prescritta dal medico.
"Questi risultati - spiega Cicely Marston, principale autore dello studio - suggeriscono che le previsioni di un aumento dei comportamenti sessuali non sicuri erano esagerate, e incoraggiano l'eliminazione del divieto alla vendita del prodotto negli Stati Uniti e in altre nazioni".
Gli scienziati hanno interrogato in tre anni circa 6000 donne di età compresa fra i 16 e i 49 anni a proposito della loro vita sessuale. I risultati indicano che dal 2000 al 2002 non c'è stato un cambiamento significativo nell'uso di contraccettivi. Anche il numero di donne che faceva uso del contraccettivo di emergenza non è cambiato, ma se nel 2000 la pillola veniva fornita dal medico generico o dalle cliniche del servizio sanitario nazionale, nel 2002 è aumentato il numero di donne che la acquistano direttamente in farmacia.
repubblica.it

2005-07-16

Attenti a quei tre!

da sinistra Altero Matteoli, Ignazio la Russa e Maurizio Gasparri"Non possiamo permetterci una campagna elettorale con lui alla guida", dicono, dopo considerazioni negative sullo stato di salute del ministro degli Esteri, "è malato: non lo vedete che è dimagrito, gli tremano le mani" e poi ancora, "non possiamo fargli fare la trattativa sul partito unico".
Questi secondo il quotidiano "Il Tempo" i giudizi dei tre su Fini durante un aperitivo. Ovviamente sostengono che le loro parole sono state falsate, ma il "capo", nonché vicepresidente del Consiglio, si è giustamente incazzato e così hanno dovuto inviare una lettera che si conclude così: "Per questo non possiamo che chiederti scusa e, dal punto di vista politico, rimetterci a ogni tua decisione. Cari cordiali saluti". (repubblica.it)
Costoro ci governano e ci raccontano giornalmente le loro favolette. Del resto da quando Fini ha preso posizioni favorevoli alla procreazione assistita tutti si sono scatenati. Alemanno e la sua destra sociale da una parte e Storace dall'altra ci vanno giù duro.
Tempi bui per il Gianfranco da troppo tempo tenuto a mollo dal Berlusca.

2005-07-14

Bien sûr

la presa della BastigliaLe belles familles
Louis I
Louis II
Louis III
Louis IV
Louis V
Louis VI
Louis VII
Louis VIII
Louis IX
Louis X (dit le Hutin)
Louis XI
Louis XII
Louis XIII
Louis XIV
Louis XV
Louis XVI
Louis XVIII
et plus personne plus rien...
Qu'est-ce que c'est que ces gens-làqui ne son pas foutus
de compter jusqu'à vingt?
(Le belle famiglie
Luigi I Luigi II Luigi III Luigi IV Luigi V Luigi VI Luigi VII Luigi VII Luigi IX Luigi X (detto l'Attaccabrighe) Luigi XI Luigi XII Luigi XIII Luigi XIV Luigi XV Luigi XVI Luigi XVIII e più nessuno più niente... Ma che gente è mai questa che non ce l'ha fatta a contare fino a venti?)

Jaques Prévert

14 luglio 1789, la presa della Bastiglia. Una data che ha cambiato l'Europa e il mondo, l'affermazione delle idee di democrazia: libertà, uguaglianza, fraternità.
Peccato per le troppe teste tagliate, Napoleone e la restaurazione.
Tuttavia qualcosa è restato.

2005-07-13

Strage di ragazzini

donna irachena che si dispera «Chi uccide un innocente, uccide l'intera umanità. Chi salva un innocente, salva l'intera umanità»
sura del Corano

Strage di ragazzini dai 10 ai 13 anni questa mattina a Bagdad.
Lo scoppio di un'autobomba ha fatto 27 vittime e una settantina di feriti. Anche l'attentatore dilaniato nello scoppio.

Oggi i giornali danno notizie circa l'identità di alcuni dei terroristi islamici che avrebbero collocato le bombe di Londra. Almeno due sarebbero morti negli attentati. Si tratterebbe di giovani pachistani nati e vissuti in Inghilterra.

Il brano che segue è tratto da La «fabbrica» europea dell’odio di Magdi Allam, corriere.it)
Bakri, un ideologo radicale siriano che da 18 anni vive a Londra, [ndr: attualmente irreperibile] lui e la sua numerosa prole, con i sussidi sociali, commentò così l’esordio dei kamikaze europei: «Sono anni che i nostri combattenti vanno a fare la Jihad in Bosnia, in Afghanistan, in Kashmir, in Cecenia e anche in Palestina. E’ vero che Asif è il primo martire britannico in Palestina. Ma ci sono stati altri martiri britannici in Kashmir e in Cecenia. Attualmente abbiamo dei combattenti in Iraq che continuano a lottare contro l’occupazione americana. Per noi è un fatto naturale. Con il martirio noi attestiamo che siamo un’unica nazione, che abbiamo un’unica causa e che perseguiamo lo stesso obiettivo: la vittoria della nazione islamica». Con inalterata tranquillità Bakri previde uno scenario inquietante: «Certamente queste azioni di martirio potrebbero verificarsi anche sul territorio europeo. Le minacce proferite da bin Laden vanno prese molto sul serio. Per lui l’Europa è un Dar al harb , un Territorio di guerra». All’epoca Bakri chiarì che «non saranno dei kamikaze europei a farsi immolare sul suolo europeo. Noi abbiamo contratto un Aqd al Aman , un Accordo di sicurezza, con le autorità europee. Noi rispettiamo le leggi e l’ordine in Europa fino a quando non ci perseguitano come musulmani». Senonché in un’intervista concessa al londinese The Times il 17 gennaio 2005, Bakri spiegò che «l’Accordo di sicurezza, in base al quale i musulmani in Gran Bretagna vivono pacificamente, è stato violato dal governo tramite la sua legge anti-terrorismo».

Intanto i nostri gurrafondai battono il "tamburo".
Ferrara titola su Il Foglio:
«Strage islamista nel Londonistan», con implicito invito al repulisti politico-religioso in Gran Bretagna. E anche oltre, se si va a leggere il commento del direttore Ferrara: «Conosciamo a memoria la cantilena multiculturale, che ha perfino le sue ragioni perché del nostro modo di vita fanno parte l'accoglienza,la mescolanza. Ma se vogliamo salvarlo non è con la musica afro style che ce la faremo, dobbiamo cominciare a battere il nostro tamburo, a considerarci una umma la comunità occidentale».

Feltri su Libero si produce in un maschio inno all'uso della forza.
«Il regime di guerra - scrive - richiede sacrifici speciali, anche la rinuncia a certe libertà. La sicurezza ha un prezzo. Più sicurezza equivale a meno libertà». Giro di vite alle frontiere, dunque, ma non solo. E' anche «da stupidi finanziare la costruzione di moschee» e «non ha senso eliminare dai luoghi pubblici i simboli della nostra civiltà per non offendere i sentimenti di chi appartiene ad una civiltà "inferiore"». Per islamici e «buonisti» nessuna pietà.

Anche sul Corriere della Sera Paolo Mieli invita l'Europa alla mobilitazione militare contro il terrorismo.
«Ci eravamo dimenticati - scrive Mieli - che l'11 settembre del 2001 avevamo preso con noi stessi l'impegno di considerarci in guerra». Secondo il direttore del Corsera, dopo le bombe di Londra bisognerà «ritrovarel'Europa», a prescindere da accordi e dissensi rispetto alle scelte di politica estera degli Stati Uniti. E come? «Anche e soprattutto mettendo in campo un progetto politico militare per sconfiggere il terrorismo». «Faccia pure l'Europa qualcosa di diverso dall'America - conclude Mieli - ma faccia qualcosa». Se il suggerimento è la guerra, però, non sarà facile cogliere le differenze.
(I tre pezzi sono tratti da il manifesto del 9 luglio)

2005-07-12

Tramonto sulla grande mela

Una rara immagine del tramonto sulla trentaquattresima strada di New York: due volte l'anno il sole si allinea perfettamente alla «centerline» tra le due file di grattacieli di Manhattan (Michael Kim/Ap)

Emblematica direi: una specie di tramonto sull'occidente.

Ferrara dice che siamo tutti “sociologi della Bovisa”. Sarà, ma a me sgomenta il fatto che lui, uomo di mondo, con la sua violenza verbale e le sue idee brutalmente appiattite sui modelli vincenti (o presunti tali) abbia tanto spazio e danaro mentre, ad esempio, chi lavora da trent’anni ad educare i giovani alla capacità critica ed al rispetto della dignità altrui (che è qualcosa di diverso dalla semplice tolleranza) sopravviva con stipendi quasi da fame.
La mia opinione vale men che niente, ma ritengo che il dilagante vuoto culturale ci lasci soltanto il ruolo di figuranti nel gran ballo del Titanic che affonda.

Oggi su BdS è stato pubblicato un articolo Terrorismo: il mostro non è di importazione, parte di un ciclo d'interventi sul tema, nel quale a partire dalla considerazione "Le nuove generazioni del jihadismo militante non nascono nè nelle montagne afghane, nè nell'Irak occupato, nè tantomeno nei territori palestinesi. Sono il prodotto dei musulmani venuti in Europa, che reagiscono all'incontro con la cultura del Vecchio Mondo radicalizzandosi e scegliendo la strategia delle bombe" si cita ampiamente un'intervista di Le Monde a Olvier Roy, direttore dell'Ecole des hautes etudes en sciences sociales (Ehess) di Parigi, sulla natura sociale e le radici politiche dei (per ora presunti) responsabili delle bombe del Tube londinese.

2005-07-11

Srebrenica, per non dimenticare

donna che piangeTen years ago, around 8,000 Bosniaks (Bosnian Muslims) were massacred after the UN “safe area” of Srebrenica fell to the Bosnian Serb Army. Crimes committed in Srebrenica have been recognized as amounting to genocide by the International Criminal Tribunal for the former Yugoslavia (Tribunal). amnesty.org

L'11 luglio del '95 i 370 Caschi Blu olandesi che difendevano Srebrenica, proclamata «area protetta» dall'Onu, consegnarono le armi agli assedianti serbi. (...)
Mladic (generale serbo protetto ancora oggi dalle autorità di Belgrado così come Radovan Karadzic, ex presidente serbo-bosniaco) entrò a Srebrenica verso sera. I serbi separarono le femmine dai maschi. Cominciarono le esecuzioni. Andarono avanti per una settimana. (Tratto dal corriere.it)

Furono massacrati 7 o 8 mila musulmani serbi dai 14 ai 70 e sepolti in una sessantina di fosse comunianni. I militari delle forze internazionali che presidiavano la città rimasero inerti. Una vergogna senza giustificazioni per l'Onu e la Nato.

2005-07-09

Fumo di Londra

vignetta Vauro da il manifesto Fumo di londra così ho titolato il post precedente sul Barbieredellasera, un sito di giornalisti assai frequentato.
Ci sono stati commenti e lì si puo andare per leggerli.
C'era un altro articolo che ha provocato reazioni Siamo in guerra
Qui sotto pubblico il mio commento alle molte critiche suscitate.
L'interessante comunque è che nello scambio d'opinioni, a volte duro, è presente una intelligenza diffusa ben più stimolante di quella rintracciabile negli scontati commenti degli editorialisti più noti.

"Perché definite ignobile la tesi di Ivanfrance [ndr: autore di Siamo in guerra]? “La guera è la guera” direbbero a Roma. Tautologico. Come il “Dio esiste perché esiste” di S. Anselmo. Su una cosa, credo, abbiate ragione. Il fanatismo religioso dei jihadisti non è meno pericoloso di qualsiasi altro fanatismo religioso. Ce l’hanno con noi indipendentemente dall’Iraq, Afghanistan, Palestina o altro. Magari, dando un occhio alla storia, ne hanno ben donde. Ma non è questo il punto. Si muovono secondo una strategia e con motivazioni che ignoriamo come dice Astolfo [ndr: un altro commentatore], peggio, vogliono sottometterci e dominarci sul piano ideologico e materiale. Be’, ma è per questo che ci sono le guerre. Io rimango del parere che vengano prima le cause strutturali e poi quelle sovrastrutturali, tuttavia cambia ben poco nella pratica. Non è che il cristianesimo ci sia andato giù leggero nei secoli e le altre religioni non sono state da meno quando hanno potuto. Soltanto che auspicavo tempi migliori per figli e nipoti. La ragione sembrava aver vinto qualche battaglia dal settecento (anche se il malvezzo di tagliar teste ai nemici non è mai venuto meno). Ora torna l’oscurantismo dei Bush e degli Osama (ma sono solo dei nomi per identificare qualcosa di ben più vasto). In mezzo i civili inermi, a est come a ovest, a pagarne le conseguenze. Non è mica bello!

2005-07-08

Bastardi!

Bus esploso a LondraQuesto viene da dire così, d’acchito. Sbagliato ovviamente.
Le persone normali hanno reazioni normali. Ripugna alla coscienza che si possa uccidere sconosciuti in questa maniera. Penso che valga per tutti, cristiani e musulmani, ebrei e atei. In nome dell’umanità, si, che non s’identifica con la cristianità come dice il Papa.
Trenta, quaranta, cinquanta morti, centinaia di feriti. Non è definitivo il bilancio londinese. Ma potrebbe esserci una sola vittima o migliaia come l’11 settembre a New York e cambierebbe poco dal punto di vista dei significati. In Iraq l’11 maggio scorso un’autobomba ha fatto 64 morti. Tutti i giorni lì muoiono decine di persone senza suscitarci particolari emozioni. Possiamo negarlo?
La spirale della violenza è in moto e non si fermerà tanto facilmente.
Colpisce degli inglesi la compostezza delle reazioni. Ammirevole. Molti hanno dichiarato che se l’aspettavano. Già, anche noi italiani dovremmo aspettarcelo. Ci siamo dentro fino al collo.
C’e un proverbio arabo:
يا حافر جورة السوء يا واقع فيها "Ya Haafir jouret el-saww ya waaqe' feeha."
Chi scava un fosso con cattiveria, ci finisce dentro
Tutti coloro che il fosso l’hanno scavato, noi inclusi, dovrebbero meditarci su.
Recentemente ho letto una tesi di laurea che titolava “Globalizzazione del terrorismo e terrorismo della globalizzazione”. Iniziava con una citazione tratta da John Dewey filosofo pragmatista, ma soprattutto grande pedagogista americano, teorico della scuola attiva e dell’interazione tra educazione e democrazia.
“Il pensiero ha origine in una situazione che può
abbastanza bene essere chiamata cruciale, una
situazione così ambigua da presentare un dilemma o
delle alternative. (...) una difficoltà o un ostacolo alla
via del raggiungimento di una credenza ci costringe,
tuttavia, ad una pausa.”
J. Dewey, Come pensiamo, Firenze, La Nuova Italia, 1961, p. 74
Estremamente attuale.

2005-07-07

Attentati a Londra

Sei esplosioni a catena a Londra in metropolitana e una, certa, su un'autobus (altre due non ancora confermate) . Caos. Ormai si parla apertamente di attentati terroristici. Nessun comunicato ufficiale. Attese a momenti le prime dichiarazioni di Blair .
I soccorsi sono in corso. Molti feriti e probabilmente molte vittime. Un dramma annuciato che forse non in modo casuale colpisce oggi, data d'apertura del G8 in Scozia, i civili inermi.

…ma che brüta gēnt!

pistola GlockLibertà di sparare contro chi minaccia la proprietà. Il Senato approva. L'America è vicina.

Iersera zappingando qualche minuto nell’inguardabile TV, prima di far altro, mi sono imbattuto in un numero da circo. Un giocoliere, per il quale le clavette non avevano misteri, le faceva roteare in maniera strabiliante. Clave clavette mazze. Per associazione ho pensato alle abili mazzate che rifilano alle istituzioni i nostri governanti (“lorsignori”, come li chiamava l’indimenticabile Fortebraccio, che ormai di "signorile" hanno ben poco, a parte il doppio petto). Non interessa tanto dei leghisti quando a Strasburgo contestano il Presidente della Repubblica e l’euro (a parte il fatto che lo volevano prima degli altri). Saranno anche beceri, ma possono dire quel che vogliono… contenti loro e chi li sostiene. Tuttavia che stiano al governo di un paese che disprezzano, godendone i benefici, non esiste. Come si può sperare nel rispetto per le regole e nella civiltà di comportamento dei governati quando i governanti incitano al disprezzo per le istituzioni e all’odio contro i diversi (non solo negri – sta per stranieri –, comunisti, puttane, froci e handicappati, ma tutti quelli che non la pensano come loro)? Questa è la vera violenza di chi occupa le istituzioni: il non credere in uno Stato che, per quanto imperfetto, debba garantire il patto sociale tra i cittadini, avendo a cuore la dignità di ciascuno, e farne un uso personale riempiendosi pance e tasche. Nessuno si scandalizza troppo se chi è al potere un po' ne approfitta; sta nell'ordine delle cose, purché ne tragga beneficio il benessere comune. Però puntare allo sconquasso per esclusivo interesse personale significa buttare alle ortiche secoli di cultura politica e in questo i leghisti sono in ottima compagnia. Dall’opposizione si può e si deve strepitare, al governo si è obbligati a governare, pena lo sfascio. Come volevasi dimostrare.

Oggi tratta più o meno lo stesso argomento Gian Antonio Stella sul Corriere anche se parte dal ministro Lunardi.
Le notti in auto di Lunardi: supero i 150 chilometri all’ora

2005-07-06

La cacciata dei migranti

vignetta di VauroDai G8 c'è poco da aspettarsi. Perchè le cose migliorino per i paesi poveri dovrebbero cambiare le regole del "libero mercato" che, tutto essendo fuorché libero, continuerà a funzionare in maniera da favorire spudoratamente i paesi ricchi a danno dei più poveri.
Invece i G5, ministri degli Interni di Francia, Italia, Spagna, Gran Bretagna e Germania riuniti a Evian, una soluzione comune per risparmiare sulle espusioni dei clandestini l'anno partorita. Bravi!


«Abbiamo deciso - ha detto Sarkozy nella conferenza stampa finale - di mettere in comune lo sforzo finanziario e politico, organizzando i voli di rimpatrio insieme». Si tratta, ha aggiunto, di un «messaggio chiaro» che l'Europa, come entità politica, intende mandare ai paesi di origine degli immigrati. «Entra chi ha i documenti in regola - ha infatti spiegato l’astro nascente della destra francese - chi non li ha viene riaccompagnato in patria e poiché questa è una procedura costosa, abbiamo deciso di fare le cose insieme».

2005-07-03

IL CAPRO ESPIATORIO

CINA ultima sigaretta ai condannatiDEAD MEN SMOKING Due commercianti di droga condannati, fumano la loro ultima sigaretta, prima di essere giustiziati a Hangzhou nella Cina orientale. Ventidue commercianti di droga sono stati condannati e sei di questi sono stati uccisi oggi nella città, inclusi due malati di Aids (Ap)
corriere.it

"Il ministro dell'Interno francese Sarkozy, candidato presidenziale, ha promesso di ripulire la Courneuve, banlieue a rischio. Urge un «nettoyage au karcher» dei quartieri difficili, sostiene: una pulizia di quelle che strappano lo sporco con formidabili getti d'acqua a pressione (metodo detto karcher). Ma il culto del castigo e del linguaggio espiatori non cade dai cieli. È alimentato dall'indifferenza-consenso con cui i riti vengono accolti, considerati normali, commentati da quelle frasi senza rimorso - «sono soddisfatto» - dette in tv."
Il 30 giugno avevo inserito nel post Tutto il mondo è paese un articolo dall'Humanité sulla tentazione del "populismo penale". Oggi ne parla anche Barbara Spinelli e l'ha giustamente collagato ai tanti desideri di punizione che pervadono il mondo. Congiunge tra loro i fatti internazionali e le tragiche miserie nostrane (dallo sgombro "militare" del campo nomadi di Milano alle polizie "parallele") e conclude con l'idea che si cerca nella punizione di singoli o interi gruppi un capro espiatorio. "Il capro ristabilisce la rassicurante differenza tra Noi e Loro, maggioranza-minoranza, indigeni-allogeni."

lastampa.it (articoliscelti)
La foto d'apertura mi sembra emblematica nella sua agghiacciante banalità. In Cina non ci si fa scrupolo ad usare la pena di morte. I condannati che fumano apparentemente tranquilli non sono meno significativi dei sequestrati sgozzati davanti alle telecamere amatoriali.

2005-07-02

I 5 enigmi della vita (e dell’universo)

grafico 5 enigmi (clicca sul grafico per ingrandirlo)

«Science» e le grandi questioni irrisolte: mondi lontani, coscienza, geni, età, popolazione

La rivista ha chiesto ai ricercatori di individuare le domande più urgenti. Ecco il risultato


Sono numerosi gli enigmi che la scienza deve risolvere per costruire una ragionevole conoscenza della realtà (e così continuerà ad essere, senza fine, anche in futuro), ma i più importanti misteri da sciogliere oggi sono cinque e quasi tutti riguardano la natura umana e la vita sulla Terra. [...]

dal corriere.it (articoliscelti)
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