2005-04-04

Morti meno importanti

BRASILE
Strage a Rio: trenta morti
Massacro senza precedenti a Rio de Janeiro. Un gruppo di uomini armati ha attraversato la scorsa notte vari quartieri periferici della metropoli brasiliana sparando a raffica su avventori di bar, passanti e bambini che giocavano per strada. Le vittime accertate finora sono 34, ma il numero finale potrebbe superare la quarantina. La stessa polizia carioca ha detto ufficialmente di ritenere che gli autori possano appartenere alla stessa polizia militare. Una piccola Volkswagen Gol (l'utilitaria più venduta in Brasile) argentata, forse appoggiata da due uomini in moto, è stata vista in tutte le favelas della strage, distanti anche dieci chilometri una dall'altra, nell'immensa e squallida periferia nord di Rio. Tra le pallottole ritrovate molte quelle di calibro 40 millimetri, tipiche delle pistole in dotazione alla stessa polizia. Nessuno ha avuto il tempo di ripararsi dai proiettili sparati in rapida sequenza. Uomini, donne e bambini si sono accasciati in pozze di sangue fra i tavolini. La strage è iniziata verso le nove di sera in un bar del quartiere di Nova Iguazù affollato di clienti: dodici i morti. Poi, dopo aver ucciso numerose persone lungo l'autostrada per San Paolo, la squadra della morte si è spostata rapidamente verso la favela di Queimados. Sulla piazza principale di questo quartiere periferico in piena Baixada Fluminense (alle spalle dell'aeroporto internazionale Tom Jobim) un nuovo massacro: venivano abbattute in un colpo solo altre 14 persone. Almeno 34 cadaveri sono stati raccolti finora nell'obitorio della polizia a Nova Iguazù. La carneficina della scorsa notte potrebbe essere legata all'arresto di otto poliziotti militari, ordinato mercoledì scorso dopo la scoperta di un abuso agghiacciante. Una telecamera installata presso una caserma alla periferia di Rio ha registrato le immagini di agenti in uniforme mentre scaricavano da due auto della polizia i cadaveri di due persone da loro appena uccise a coltellate nella città satellite di Caxias. Il filmato mostra addirittura la testa amputata di una delle vittime mentre viene lanciata al di là del muro di recinzione della caserma.
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/02-Aprile-2005/art61.html
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